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Il gas di pirolisi e i rifiuti

Un italiano produce in media 1,5 kg di rifiuti al giorno. Un impianto pirolitico per cogenerazione da rifiuti indifferenziati a bassa umidità da 10 MWe/h nominali smaltisce 100.000 tonnellate annue di RSU, con una produzione di 70.000 MW equivalente a 6.000 tep (tonnellate equivalenti di petrolio risparmiato). Si aggiunga che l’impianto pirolitico non produce residui di lavorazione: tutto il materiale in ingresso viene smaltito, senza gravare sulle discariche già così pesantemente utilizzate anche gli stessi scarti, in gran parte composti dalla CO2 inutilizzata, vengono vetrificati. Il vetrificato inerte è poi utilizzato per la fabbricazione di sottofondi stradali o per altri impieghi civili simili. Il risultato è un ciclo energetico che si chiude capace di smaltire direttamente in loco i rifiuti prodotti senza dover dipendere da discariche al di fuori dei confini nazionali e di utilizzare una filiera territorialmente corta, impostando per la popolazione maggiori politiche di informazione e consapevolezza circa il riciclo dei rifiuti.

 
         
  Il tema del recupero degli scarti civili ed industriali è caro alle Esco. In particolare Esco Veneto ha sviluppato negli ultimi anni delle relazioni internazionali che la portano a detenere il Know how per la produzione di impianti in grado di realizzare il miglior recupero degli scarti, che siano essi oli esausti o rifiuti solidi urbani o smaltimenti industriali quali fanghi, terreni inquinati, rifiuti speciali, ecc.    
 

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